Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha annunciato l’approvazione del progetto di insediamento ‘E1’ in Cisgiordania.
Non solo l’ok per il piano di occupazione di Gaza. Israele, tramite il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha annunciato l’approvazione del progetto di insediamento ‘E1’ in Cisgiordania. Tale decisione, definita “storica” dal Ministro, di fatto dividerebbe in due la Cisgiordania impedendo alcuna realizzazione di uno Stato unito di Palestina.
Israele: ok a insediamento che divide in due la Cisgiordania
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa, l’approvazione definitiva del progetto di insediamento ‘E1’ in Cisgiordania. Lo stesso Smotrich ha definito “storica” tale decisione che comporta, di fatto, la divisione in due della Cisgiordania andando ad impedire l’eventuale realizzazione di uno Stato unito di Palestina.
L’approvazione del progetto di un mega insediamento israeliano in Cisgiordania rappresenta “un passo significativo che cancella praticamente l’illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d’Israele”, ha fatto sapere il Ministro israeliano. Tale progetto prevede la costruzione di circa 3.400 unità abitative tra Gerusalemme e l’insediamento di Ma’ale Adumim in Cisgiordania.
L’Ue contraria: la nota
“La decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento E1 compromette ulteriormente la soluzione dei due Stati e costituisce una violazione del diritto internazionale”, ha fatto sapere l’Ue che ha esortato Israele a rinunciare a tale decisione. “Se attuata, la costruzione di insediamenti in questa zona interromperà in modo permanente la contiguità geografica e territoriale tra Gerusalemme Est occupata e la Cisgiordania e reciderà il collegamento tra la Cisgiordania settentrionale e meridionale. L’Ue ribadisce il suo invito a Israele a cessare la costruzione di insediamenti”, ha aggiunto il Servizio di Azione Esterna dell’Ue.
“La politica di insediamento di Israele, che comprende demolizioni, trasferimenti forzati, sfratti e confische di abitazioni, deve cessare. Insieme alle continue violenze dei coloni e alle operazioni militari, queste decisioni unilaterali stanno alimentando una situazione già tesa sul terreno e compromettendo ulteriormente ogni possibilità di pace”, ha aggiunto ancora l’Ue.
